Il Parmigiano Reggiano, nel 2024, ha raggiunto un nuovo record per l’export con una crescita del +4,9% rispetto al 2023. Tra i principali Paesi Canada, Regno Unito e Australia, oltre a Francia, Germania e Giappone. Un’ulteriore conferma del valore qualitativo e tradizionale di un prodotto d’eccellenza del made in Italy
I timori per i dazi sono sempre presente ma i numeri per il Parmigiano Reggiano nel 2024 sono stati da record. Un nuovo massimo storico per un prodotto unico e inimitabile del made in Italy, con un giro d’affari al consumo pari a 3,2 miliardi di euro, in crescita del 4,9% rispetto ai 3,05 miliardi del 2023. Ma l’ottimismo è accompagnato da una crescente preoccupazione per le tensioni commerciali globali e il possibile ritorno a politiche protezionistiche, che potrebbero colpire duramente un’eccellenza italiana sempre più votata all’internazionalizzazione. Nel corso della tradizionale conferenza stampa annuale tenutasi il 17 aprile a Palazzo Giureconsulti, a Milano, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha presentato i dati economici relativi allo scorso anno, evidenziando performance eccezionali soprattutto sul fronte delle esportazioni: le vendite all’estero sono cresciute del 13,7%, arrivando a rappresentare il 48,7% del totale, pari a 72.440 tonnellate. Un dato che certifica la vocazione sempre più globale del Re dei formaggi Dop.
Crescita a doppia cifra all’estero, ma anche il mercato interno tiene
Il mercato italiano resta solido, con un incremento delle vendite del 5,2%, mentre il totale delle vendite in volume è cresciuto del 9,2%. La produzione si conferma stabile, con 4,079 milioni di forme prodotte nel 2024 (+1,62% rispetto all’anno precedente). Parma si conferma la provincia leader con oltre 1,36 milioni di forme, seguita da Reggio Emilia, Modena, Mantova e Bologna. Anche le quotazioni all’origine hanno registrato rialzi. Infatti, per il prodotto stagionato 12 mesi il prezzo medio è salito a 11,0 €/kg (+9%), mentre per quello a 24 mesi ha raggiunto i 12,5 €/kg (+5%).

L’export traina la crescita: boom in Canada, Regno Unito e Australia
I risultati migliori arrivano dai cinque mercati principali: Stati Uniti (+13,4%), Francia (+9,1%), Germania (+13,3%), Regno Unito (+17,8%) e Canada, che segna un impressionante +24,5%. Bene anche Giappone (+6,1%) e soprattutto Australia, dove le vendite sono aumentate del 28,2%. Per sostenere questo slancio internazionale, il Consorzio ha investito 28,4 milioni di euro in marketing e comunicazione. L’obiettivo è quello di consolidare il posizionamento del Parmigiano Reggiano come marchio iconico globale, in grado di distinguersi in mercati dominati da prodotti d’imitazione e forte concorrenza.
GDO protagonista, ma cresce anche la vendita diretta
A livello di canali distributivi, la grande distribuzione (GDO) continua a farla da padrone con il 65% del mercato, seguita dall’industria (18%). In crescita la vendita diretta dei caseifici, che ha segnato un incremento del +13%, rappresentando il 5,5% delle vendite totali, con oltre 9.000 tonnellate commercializzate (prevalentemente in Italia).

Il monito del Consorzio: “Serve tutela contro i dazi e le imitazioni”
Nonostante il momento positivo, il Consorzio lancia un chiaro messaggio: “Il futuro del Parmigiano Reggiano è sui mercati internazionali, ma questo futuro può essere messo a rischio da barriere commerciali e misure protezionistiche.” Un riferimento esplicito ai timori legati all’imposizione di nuovi dazi, soprattutto da parte degli Stati Uniti, dove il Parmigiano Reggiano è spesso vittima di imitazioni come il Parmesan. Proprio per questo, l’impegno del Consorzio si concentra anche sulla tutela del marchio e sulla valorizzazione delle caratteristiche distintive della Dop: stagionatura, origine, processo produttivo e gusto autentico. Elementi fondamentali per rafforzare l’identità del prodotto e contrastare la concorrenza sleale.
Per info: www.parmigianoreggiano.com