Il tempo è un elemento fondamentale in ogni attività e in ogni processo produttivo… ancora meglio se identifichiamo il tempo come ‘divino’. Su questa filosofia si fonda l’attività della famiglia Marchi, nella prestigiosa zona del Valpolicella. E, dando sempre il giusto valore al tempo, bisogna fare un salto indietro di qualche decennio per tornare all’origine di questa cantina, oggi sapientemente guidata da un tris dinamico di fratelli, Diego, Davide e Luca, con il prezioso supporto del padre Franco. Correva l’anno 1945, la fine della Seconda Guerra Mondiale, quando Gino, il fondatore (nonno dei tre rampolli di casa), torna dal fronte russo come reduce del conflitto e decide di ricostruire il vigneto di famiglia. Un lavoro impegnativo che, da subito, pone le basi sul trascorrere del tempo e su quanto sia importante per dare vita a coltivazioni di alta qualità, come di alta qualità devono essere, di conseguenza, i frutti.
Dopo anni di tentativi, la famiglia scopre il segreto che rende i vini Marchi unici: come il nonno Gino sosteneva, è la maturità delle vigne a fare la differenza. Infatti, per ottenere il Lessini Durello e i rossi tradizionali della Valpolicella, i vigneti devono avere almeno 10 anni, mentre per l’Amarone della Valpolicella è necessario che le viti abbiano almeno 20 anni. Un concatenarsi di stagioni e di lavoro costante che, a un certo punto, danno un risultato eccellente e originale, tutto custodito nelle bottiglie. Onore e merito al lavoro, all’esperienza a un territorio vocato come quello della provincia veronese di Tregnago, dove hanno sede la cantina e i vigneti. Ma, allo stesso modo, bisogna riconoscere il valore del tempo che scorre: per questo motivo, la Cantina Marchi ha scelto come simbolo una clessidra, che rappresenta la lettera M.
I vini Marchi sono un’espressione del tempo dedicato al piacere di vivere, un tempo che rende ogni bottiglia un’esperienza divina, così come sono stati presentati e degustati in occasione dell’ultimo appuntamento del 2024 di EustachiOra. Valpolicella DOC Superiore (2022), Valpolicella DOC Superiore Ripasso (2022) e Amarone della Valpolicella DOCG (2020) sono stati i tre vini protagonisti delle tappe di assaggi. Rossi intriganti, testimoni del territorio ma, nello stesso tempo, anche in grado di dare un tocco di modernità e di particolarità alle immancabili note organolettiche presentatesi alla degustazione. Piacevoli e avvolgenti, segnati da note fruttate e floreali, hanno messo in mostra da un lato la loro struttura ma anche la capacità di poter stare ancora diversi anni ‘a riposo’, così da far virare la nota giovane dell’annata verso un impatto più corposo e maturo.
Per info: www.marchi.wine
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