Un tris enologico capace di lasciare il segno, testimone del biellese, un territorio da millenni vocato alla viticultura ma, per un po’ di tempo, ‘semi-dimenticato’. A dare giusto merito alla produzione della zona c’è il Castello di Montecavallo (Vigliano Biellese – BI), una realtà interessante e pronta a guardare lontano, nonostante le sue origini abbiano una storia secolare. La cantina e l’attuale struttura risalgono al 1830 ma sorgono sui resti di un’antica casa-fortezza del 1200. A guidare l’azienda Tomaso e Martina Incisa Della Rocchetta. Una significativa sintesi della ricchezza di questa zona la si può trovare proprio nelle tre etichette degustate in occasione di Eustachiora (Milano), vini nei quali la fa da padrone il Nebbiolo.
Gli assaggi si sono aperti con Indero, Coste della Sesia Doc Rosato, nato da uve di Nebbiolo in purezza. Sorprendente al naso con note floreali e fruttate e assai piacevole al gusto, tra ritorni di frutti e leggeri accenni speziati, ottimo con le proposte pizza presentate da Polpetta Doc, il primo dei locali del circuito Eustachiora. Originale anche il nome, ossia l’anagramma delle prime sillabe del cognome dei proprietari di Castello Montecavallo.
Nebbiolo con un 30% di Vespolina per il Cajanto, un rosso intrigante, di buon corpo ma adatto per una bella varietà gastronomica, in primis con il mix di salumi presentato da Bubu Fiascherria Toscana. Il è primo vino a essere stato messo in commercio nei primi anni 2000 e il nome ricorda il modo in cui cui Chiara Reda, madre degli attuali proprietari, pronunciava Montecavallo da bambina. Avvolgente al naso e al gusto, Cajanto ha prestato un bouquet di frutti rossi e spezie, caratteristiche ritrovate anche in bocca.
Trilogia di dessert e un altro Nebbiolo in purezza nell’ultima tappa, quella a Sapori Solari. Aralcader, Coste della Sesia Doc Nebbiolo, con il suo nome, dà merito a Clara Reda, matriarca della famiglia e pittrice che firmava le sue opere proprio con l’anagramma del suo nome, Aralcader. Deciso e piacevole al gusto, questo rosso prima di essere messo in bottiglia fa un affinamento in legno. Nasce dalle uve raccolte a mano del vigneto più vecchio di Cantina Montecavallo, una vera e propria chicca dell’enologia piemontese.
Per info e prenotazioni: www.castellodimontecavallo.it
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