Torna Grignolino: il Nobile Ribelle, in programma a Grazzano Badoglio (At), dall’11 al 13 marzo. Un appuntamento che vedrà come protagonisti i produttori dell’Astigiano, del Monferrato Casalese e del Monferace. Ospite d’eccezione: il vitigno freisa
Il Grignolino, da sempre, è definito in molti modi: ribelle, selvatico, anarchico ‘testabalorda’. Un tempo accompagnatore di raffinati menù sulle tavole delle Casate Reali, a causa dei suoi tannini spiccati che gli danno una nota spigolosa, è stato messo un po’ da parte. Oggi il Grignolino, vitigno autoctono del Monferrato, torna ad avere un suo appeal sui consumatori, soprattutto i più giovani, mostrando pure le sue peculiarità per invecchiare bene.
Torna così Grignolino: il Nobile Ribelle, la seconda edizione dell’evento in programma sabato 11, domenica 12 e lunedì 13 marzo a Grazzano Badoglio (Asti). Oltre cento produttori e le tante sfumature di questo vitigno. In cabina di regia, l’Associazione Italiana Sommelier del Piemonte, con le delegazioni di Asti e Casale, supportate dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dal Consorzio Colline del Monferrato Casalese, dalle Associazioni dei Produttori di Grignolino d’Asti Doc-Piemonte Doc Grignolino e Monferace, dal Consorzio Gran Monferrato e con il patrocinio del Comune di Grazzano Badoglio.
“La prima edizione è stata un successo, anche inaspettato nelle dimensioni – dicono Paolo Poncino e Daniele Guaschino, delegati Ais Asti e Ais Casale – Gli spazi saranno raddoppiati per rendere la degustazione più confortevole al pubblico. Abbiamo pensato a un approfondimento sul vitigno con alcune masterclass». E annunciano: «Novità quest’anno sarà la presenza di un vino ospite: la Freisa. Vitigno dell’anno 2022 la Freisa condivide con il Grignolino parte del suo dna, da qui l’idea di farne un compagno di viaggio grazie al supporto dell’associazione Più Freisa”. A dar voce al Grignolino e alla Freisa saranno i sommelier delle due delegazioni che, ai banchi di assaggio, parleranno di questi vitigni in tutte le sue diverse sfumature, ne racconteranno i territori e i diversi stili di vinificazione e affinamento.
Luogo e orari
La manifestazione si svolgerà nei locali delle ex scuole di via IV Novembre 15: sabato dalle 11:00 alle 19:00, domenica dalle 11:00 alle 18:00, lunedì dalle 11:00 alle 17:00. L’11 e il 12 marzo l’ingresso sarà dedicata al pubblico mentre la giornata del 13 marzo sarà dedicata agli operatori di settore oltre che al pubblico. L’evento sarà a ingresso libero senza prenotazione con un costo per la degustazione di 15 euro (10 per i soci Ais). Il 13 ingresso gratuito per gli operatori professionali accreditati. La parte ristorativa sarà affidata a ristorante Silos, cucina sincera di Torino che studierà piatti per sperimentare i diversi abbinamenti con il grignolino, vino dalla grande versatilità.
Le Masterclass e le degustazioni
In programma tre diverse grandi degustazioni nella sala superiore del ristorante il Bagatto di Grazzano Badoglio. Una degustazione istituzionale organizzata da Ais Piemonte e condotta dal presidente regionale Mauro Carosso si terrà nella giornata di lunedì. Sabato e domenica, invece, ci sarà una degustazione organizzata dal Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese (in collaborazione con l’Associazione Monferace e con il supporto del Consorzio Gran Monferrato), condotta da Paolo Massobrio L’altra degustazione è organizzata dall’Associazione Produttori di Grignolino d’Asti Doc e Piemonte Doc Grignolino (con il supporto del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato) e sarà condotta dal wineblogger Francesco Saverio Russo.
Curiosità sul nome Grignolino
L’origine del nome è incerta. Alcuni sostengono che derivi da ‘grignole’, termine dialettale astigiano che indicava, anticamente, i vinaccioli, molto più numerosi in questa varietà rispetto ad altre e responsabili della sua marcata tannicità. Per altri sarebbe legato all’espressione ‘grigné’, in piemontese ‘sorridere’, perché a un sorriso assomiglierebbe l’espressione che, causa tannini, si disegna sul volto di chi lo beve.
A spasso nella storia…
Secondo gli studi della studiosa Enza Cavallero, il primo documento scritto in cui si cita il Grignolino (come Berbexinius) è un atto d’affitto datato 1249, trascritto dai monaci del Capitolo di Sant’Evasio di Casale Monferrato. Tra gli appassionati di Grignolino, ci fu Umberto I di Savoia. Il re d’Italia lo amava così tanto che non solo lo voleva in tutti i menù più importanti di Casa Savoia, ma lo celebrò durante la sua visita all’Esposizione e Fiera dei vini nazionali del 1891 ad Asti. Anche il medico Giovanni Lanza, che fu presidente del Consiglio dal 1869 al 1873, fu produttore egli stesso a Roncaglia di Casale Monferrato. Fu Gino Veronelli a ribattezzarlo l’«anarchico testabalorda». E anche Jorge Mario Bergoglio appena eletto pontefice fu subito ribattezzato il Papa del Grignolino perché le sue origini sono di Portacomaro d’Asti, terra dove da sempre si coltiva questo vitigno. La produzione oggi è attorno ai 2 milioni e mezzo di bottiglie.
Per info: Daniele Guaschino (3387547028), Paolo Poncino (3397339813), Mario Sillano (335384591), Eleonora Giroldi (3920948799)